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Ristrutturazione casale: classificazione, regole e permessi

Cos’è un casale e in quali categorie catastali rientra?
Ristrutturazione casale: come funziona, regole, permessi
Esistono bonus per gli edifici rurali?

Per la ristrutturazione di un casale o villino abitativo di tipo rurale, le regole da seguire sono più o meno le stesse previste per ogni altro immobile.

Ci può essere tuttavia qualche disposizione aggiuntiva legata alla specifica tipologia di manufatto, che può rientrare in diverse categorie catastali e può essere ristrutturato in molti modi differenti.

 

Vediamo di seguito cosa c’è da sapere sulla classificazione catastale e quali interventi di ristrutturazione possono essere realizzati su un casale, con anche i Permessi necessari.

 

A questo proposito, può essere utile approfondire anche un caso specifico: La ristrutturazione di un rustico a Perugia.

 

 

Ristrutturazione Casale a Perugia
Ristrutturazione Casale a Perugia - Progetto di Equus Architects

 

 

Cos’è un casale e in quali categorie catastali rientra?

 

Per procedere alla ristrutturazione di un casale a norma di legge bisogna capire innanzitutto di che tipo di costruzione parliamo.

 

Un casale è un immobile rurale, tipico delle aree di campagna, originariamente utilizzato come abitazione e sede di attività agricole. È solitamente realizzato in pietra o mattoni, ad uno o due piani, e immerso in un contesto naturale, spesso con terreno circostante annesso.

 

A seconda del contesto, delle caratteristiche tipologiche e costruttive del manufatto, nonché della destinazione d’uso, il casale può essere classificato in diverse Categorie Catastali, come ad esempio in:

 

  • A/2 - Abitazioni di tipo civile: se il casale è stato già ristrutturato con caratteristiche abitative di buon livello, impianti a norma e destinazione residenziale. Questa è una delle categorie più comuni per casali trasformati in abitazioni principali o seconde case.

 

  • A/3 - Abitazioni di tipo economico: se si tratta di un manufatto modesto, con finiture e impianti basilari ma comunque abitabile;

 

  • A/4 - Abitazioni di tipo popolare: rientrano qui anche le costruzione rurali, con rifiniture semplici, pochi impianti e ubicati in zone isolate.

 

La maggior parte dei casali che non sono stati riclassificati, tuttavia, ad oggi sono registrati in Categoria A/6 (Abitazioni di tipo rurale). Tale categoria attualmente è stata soppressa e non è più assegnabile, ma rimane ancora valida per i manufatti che risultavano già censiti prima della soppressione e che ad oggi devono essere riclassificati.

Scopri il progetto di ristrutturazione di una villa ottocentesca a Firenze.

 

 

Cos’è un casale e in quali categorie catastali rientra?
Dimora Fiorentina - Foto di Fabio Casati

 

 

Ristrutturazione casale: come funziona, regole, permessi

 

Gli interventi possibili per la ristrutturazione di un immobile, inclusi quelli tipo casale, sono definiti dal Testo Unico Edilizia (d.P.R. n. 380/2001) all’art. 3.

 

In particolare, si può procedere con interventi di:

 

Manutenzione straordinaria, per:

 

  • Rinnovare e sostituire parti (anche strutturali) dell’immobile;
  • Realizzare da zero, oppure integrare, servizi igienico-sanitari e tecnologici;
  • Frazionare o accorpare diverse unità;
  • Modificare i prospetti per mantenere o acquisire l’agibilità o l’accessibilità (solo per immobili non soggetti a vincoli di tutela);
  • Conseguire interventi (anche innovativi, di natura edilizia e/o impiantistica) finalizzati a mantenere in efficienza ed adeguare all’uso corrente l’immobile;
  • Bonificare il terreno, se indispensabile per ristrutturare le fognature;
  • Non sono ammesse: modifiche alla volumetria, alla superficie, alla situazione planimetrica e tipologica, alla destinazione d’uso, al decoro architettonico;
  • Permessi necessari: CILA per opere minori, SCIA per la lavori su parti strutturali o prospetti;

 

Restauro e risanamento conservativo, per:

 

  • Consolidare, ripristinare e rinnovare elementi costitutivi del manufatto;
  • Integrare gli elementi accessori e gli impianti necessari per utilizzarlo;
  • Eliminare elementi estranei all’organismo edilizio;
  • I lavori di restauro sono rivolti solo ad immobili di particolare valore architettonico e storico-artistico, mentre quelli di risanamento conservativo sono per tutti gli immobili e sono finalizzati ad adeguarli ad una migliore esigenza d’uso attuale in ambito tipologico, formale, strutturale e funzionale;
  • Non sono mai ammesse: modifiche agli elementi tipologici, formali e strutturali;
  • Permessi necessari: CILA per opere minori, SCIA per la lavori su parti strutturali;

 

Ristrutturazione edilizia, per trasformare l’organismo edilizio del casale (in tutto o in parte), con interventi di:

 

  • Ripristino o sostituzione di alcuni elementi costitutivi del casale;
  • Eliminazione, modifica e inserimento di nuovi elementi ed impianti;
  • Demolizione e ricostruzione del casale (con modifiche a sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche) per adeguarlo alla normativa antisismica, per abbattere le barriere architettoniche, per installare impianti tecnologici e per migliorarne l’efficienza energetica, oppure per promuovere interventi di rigenerazione urbana (se concessi da leggi nazionali o locali). Le modifiche sono ammesse solo per immobili non soggetti a vincoli di tutela;
  • Ricostruzione di casali crollati (in tutto o in parte), solo se è possibile accertarne la consistenza precedente al crollo;
  • Non sono ammessi: ampliamenti di volumetria, nuove costruzioni che non esistevano già prima;
  • Permessi necessari: SCIA per lavori minori, Permesso di Costruire per lavori pesanti elencati all’art. 10, comma 1, lettera c) del TUE.

 

 

Esistono bonus per gli edifici rurali?

 

Sì, anche gli edifici rurali possono beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dal cosiddetto Bonus Ristrutturazione.

 

L’incentivo è attualmente valido come detrazione IRPEF in misura pari al:

  • 50% per le spese sostenute fino al 2024;
  • 36% (50% solo per abitazioni principali) per le spese che si sostengono nel corso del 2025.

 

Con il Bonus Ristrutturazione è possibile svolgere tutte le tipologie di interventi che abbiamo visto sopra: Manutenzione straordinaria, Restauro e risanamento, Ristrutturazione edilizia.

 

La detrazione viene concessa su un importo massimo di 96.000 euro per immobile. Per saperne di più, consulta la pagina dedicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

 

Per approfondire costi, tempi e spunti progettuali legati a interventi simili, leggi anche l’articolo dedicato alla ristrutturazione di una villa: idee, tempistiche e investimenti da considerare.

 

Scritto da
Spazi Belli
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