Nel cuore dell’elegante quartiere napoletano di Chiaia, a due passi dal lungomare Caracciolo, si è da poco concluso un importante progetto di ristrutturazione su un’unità immobiliare di circa 130 mq che è stata convertita da residenza privata situata al piano nobile di un fabbricato dell’800 a boutique hotel di lusso con reminiscenze della bella époque napoletana.<br/>Il progetto, iniziato a Gennaio del 2023, si è concluso a fine del 2024 e l’intero processo si è sviluppato sotto la direzione artistica dello studio RAG_Architettura di Giuseppe Raimondo Architetto che, oltre la parte architettonica e furniture, ha supervisionato la realizzazione del brand identity, delle opere d’arte e di tutto ciò che si rendesse necessario al fine di restituire un’opera finita quanto più vicina al concept inziale del progetto.<br/>L’idea è scaturita dall’incontro di due strade e cioè, la vicinanza ad una delle istituzioni teatrali della città quale il “Teatro Sannanazzaro” e l’altra, la volontà di esaltare le caratteristiche architettoniche preesistenti andando a riabilitare all’interno della struttura quegli elementi che definiscono un appartamento nobile dell’800 napoletano. Soffitti alti, grandi aperture, ricostruire ed esaltare delle cornici in legno che vanno a marcare finestre e vani di accesso alle singole camere.<br/>Con l’intenzione di rendere palpabile questo processo agli occhi del fruitore, Giuseppe Raimondo Architetto ha distinto il processo creativo “in contenitore” (il preesistente) dal “contenuto” (di nuova realizzazione) e questa distinzione come spesso accade nei progetti di RAG_Architettura è avvenuto per cromie, nette e avvolgenti. Il contenitore preesistente è trattato nelle diverse tonalità di grigi mentre, i nuovi elementi di progetto sono concepiti come dei volumi calati dall’alto che si vanno ad incastonare nel passato. Ogni ambiente, ogni suite è un colore differente un omaggio trasversale ai materiali, alla stratigrafia e alla storia millenaria di una città. “Grafite” è il collegamento con il basalto partenopeo di cui sono lastricate le strade; “Oro” è il tufo giallo napoletano che soprattutto durante la dominazione spagnola ha permesso la realizzazione di grosse porzioni di città come i Quartieri Spagnoli; “Pinea” un ambiente di un verde cupo e penetrante che riprende i colori delle colline e del pino mediterraneo i quali, per decenni, sono stati la cartolina della città nel mondo; “Oltremare”, la suite più grande in cui il blu profondo del golfo fa pensare alla vicinanza di Capri e alle altre isole dell’arcipelago. I bagni a servizio delle camere, riprendono integralmente le colorazioni delle singole stanze grazie all’utilizzo “immersivo” del microcemento e ad una scrupolosa catalogazione del colore che ha permesso di riportare le medesime tonalità su ogni elemento.<br/>Questi quattro ambienti sono caratterizzati sia da arredi realizzati su disegno da Giuseppe Raimondo (come i letti realizzati in esclusiva da Citterio nella stanza Pinea e Grafite) sia da arredi forniti da Lago (comodini Pleasure, letto Axum / Steel soft), Bontempi (tavolino Lift, poltrona Lady e scrittoio Matisse), Midj (poltroncina Oslo e specchiera Peek) e Mogg (tavolino Bilbao e scrittoio Sfoglia).<br/>Tutti gli arredi realizzati su misura, sono stati progettati con l’intenzione di trovare il giusto equilibrio con lo spazio preesistente attraverso una ricerca della leggerezza che, ad esempio, ha portato alla realizzazione di un sistema di appenderia a giorno retroilluminato in acciaio nero grinz.<br/>Come anticipato prima, l’altra strada che ha portato alla genesi di questo boutique hotel è stata sicuramente l’immediata vicinanza della struttura al Teatro Sannazzaro, istituzione storica della rappresentazione teatrale partenopea che ha fatto immaginare questo spazio come se fosse un’anticamera del teatro, un foyer, un luogo dove le persone si fermano a discutere di arte e di cultura. Infatti, il nome del boutique hotel è Fuajè (declinando in napoletano il termine) e questo riferimento si ritrova sicuramente in questo sapore da belle époque dato all’allestimento, grazie all’utilizzo del parquet (essenza rovere arabico) come pavimentazione e a questo lungo corridoio “rosso gardenia” a ricordare le poltroncine di un teatro che collega internamente la struttura. In capo al corridoio si può ritrovare un altro riferimento al teatro, infatti Giuseppe Raimondo, rifacendosi agli ingranaggi di apertura dei boccascena progetta e realizza, grazie alle sapienti mani di artigiani locali, un sistema fatto di pulegge e contrappesi in grado di aprire una finestra come se fossimo in un retropalco.<br/>A conclusione di questo intervento sono sicuramente da annoverare le opere d’arte, realizzate in esclusiva dall’artista partenopea Tiziana Cozzoli, collezione MAGMA – acrilico e malta su tela che attraverso la sua arte ci vuole dare un collegamento profondo tra la parte esperienziale del progetto e le sue visioni materiche del Vesuvio o dell’area flegrea.